“Due strade divergevano in bosco dorato ed io,
...io presi la meno battuta, e questo fece tutta la differenza".
Questo è l'ultimo capoverso della bella poesia "La Strada non presa" dell'americano Robert Frost, ed è anche l’incipit di un libro di viaggio unico nel suo genere.
Le aspettative e l'immaginario riposti in una strada intravista ma, alla fine, non presa sono ovviamente una metafora. La poesia "The road not taken", tuttavia, ci porta anche a riflettere sul viaggio, quello vero, ci fa pensare alla scelta della strada da percorrere, del bivio al quale svoltare.
Il viaggio così diventa nutrimento dell’anima, arricchimento personale; ogni frontiera attraversata è un passo avanti nella comprensione del mondo.
Vanni Giannotti, commercialista reggiano, è viaggiatore per vocazione: pronto a cercare, interessato a tutti gli aspetti delle terre che visita, determinato a ripercorrere e ricordare ogni esperienza.
La forza del volume sta nel tentativo - crediamo riuscito - di superare le rigide classificazioni esistenti in commercio tra le guide turistiche, i racconti di viaggio, i saggi storici o naturalistici ed i libri fotografici.
Inoltrandoci tra le pagine del libro ci sorprenderemo a scoprire cattedrali che non conoscono pietra e ci portano al mistero senza tempo della creazione, attraverso un America spesso inaspettata, nuova, sorprendente.
Un'America lontana dalle grandi città e dalla loro follia, in un ritratto rispettoso, quasi sognante tra i colori dell’autunno, nel New England o nell’ombra spessa delle foreste al Nord Ovest, lontano dai sentieri più battuti, coi profumi della terra e dell’acqua come compagni.
Dense di emozioni le pagine dedicate agli Amish a Lancaster in Pennsylvania, uomini
" ….intrappolati nella storia, come insetti preistorici nell'ambra, perfettamente immobili mentre il mondo corre attorno a loro". Parole e immagini si susseguono in un perfetto puzzle, un gioco nel quale storia, poesia, letteratura e paesaggio si intersecano in armonia per offrire un quadro completo e preciso di un paese dalle tante contraddizioni.
Viaggiando nello spazio dall’Atlantico al Pacifico faremo anche un viaggio nel tempo, attraverso l’avvincente storia americana che, ugualmente, si srotola da costa a costa, attraverso luoghi e figure di cui avevamo vaga memoria: Benjamin Franklin, Thomas Jefferson e l’indipendenza delle colonie; i capitani Lewis e Clark e la scoperta del Passaggio a Nord Ovest; Abramo Lincoln e la guerra di secessione, Cavallo Pazzo, George Armstrong Custer e la battaglia di Little Bighorn.
Il titolo del libro allude alla sacralità di luoghi che si vorrebbero per sempre intatti: lo Yellowstone National Park, le praterie dell’Ovest, l’Alaska di ghiaccio, la Devil’s Tower che sorge dal suolo come una colossale architettura aliena, autentici templi della natura cui l’uomo bianco ha imposto confini e leggi nel tentativo di dominare ciò che gli pareva troppo grande e selvaggio.
Già, l’uomo bianco, arrivato da straniero in una terra sulla quale i Nativi camminavano con rispetto.
Lo spirito del libro può essere racchiuso nelle parole di Chief Seattle, capo della tribù Squamish, il cui discorso giunge a noi con la "leggerezza di un sussurro" e con la speranza di un futuro che sembra ancora terribilmente lontano.
La sua intensità e in un tempo la dolcezza e la pacata rassegnazione, fanno pensare - scrive Giannotti - a un ideale testamento spirituale di un popolo che andava prendendo consapevolezza della propria fine".
<< Insegnate ai vostri figli quello che noi abbiamo insegnato ai nostri, che la terra è nostra madre. Qualunque cosa capita alla terra, capita anche ai figli della terra.
Questo noi sappiamo: la terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla terra.
Questo noi sappiamo.
Ma cos’è che l’uomo bianco sogna?
Quali speranze egli descrive ai suoi figli nelle lunghe notti invernali? Quali visioni egli accende nelle loro menti affinché essi desiderino il futuro?
Quando l’ultimo uomo rosso sarà scomparso dalla terra e il suo ricordo sarà solo l’ombra di una nuvola che si muove sulla prateria, queste spiagge e queste foreste conserveranno ancora lo spirito del mio popolo. Poiché ha amato questa terra come il neonato ama il battito del cuore di sua madre.
Così se noi vi venderemo la terra, amatela come l’abbiamo amata noi, e un giorno, forse, saremo fratelli>>.
Dopo attraversato le Montagne Rocciose Canadesi e la British Columbia, il viaggio finisce a Nord per scoprire l’ultima frontiera: l’Alaska, la verde penisola di Kenai ed il Katmai National Park dove, da sempre, il numero degli orsi grizzly sovrasta quello degli uomini. Sulle cascate del Brooks River assistiamo all’ultima alchimia: la montata dei salmoni che tornano a morire nel medesimo luogo in cui hanno visto la luce.
Insomma un invito al viaggio denso di emozioni e suggestioni, a cui è impossibile resistere.
Viaggiatore e scrittore, oltre che commercialista, Vanni Giannotti ci racconta in un bel libro e in un reportage in Dvd l’anima meno nota degli States.
Il volume, oltre che nelle migliori librerie, è reperibile on-line al sito www.cattedralidismeraldo.com
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1998 - 2022 Marco Cavallini
ultimo aggiornamento 20/10/2021