Filippine , spedizione etnologica nella giungla di Palawan; incontro con i Taut Bato gli "uomini della pietra" , e le isole di Balabac
Una quindicina di anni fa avevo saputo che era stato scoperto, nelle foreste dell’isola di Palawan, un gruppo umano del tutto sconosciuto : i Taut Bato "uomini della pietra" che rappresentano ancora oggi la tradizione vivente di quella pratica di vita preistorica, un tempo comune a tutto il mondo. Poi, nel 1995, in un viaggio a Palawan avevo incontrato Francis, una guida filippina intelligente e capace, alla quale avevo chiesto informazioni sui Taut Bato. E’ nata così la possibilità di preparare per gli amici di Avventure questo affascinante viaggio di esplorazione nel Sud di Palawan, in un mondo tropicale primitivo e incontaminato, alla scoperta di etnie sconosciute e di ambienti naturali di grande interesse.
Dall’Italia a Manila e ancora in volo a Puerto Princesa, la città capoluogo da dove partiremo verso Sud-Ovest con i locali mezzi di trasporto, le coloratissime jeepneys. Da Quezon inizierà il trekking con portatori e viveri, attraverso la foresta e risalendo un fiume: un percorso di circa 70 Km. distribuito in 6/7 giorni, incontrando anche villaggi e popolazioni "Palawan", per arrivare infine sul lato Sud-Est dell’isola. Nella foresta cercheremo di contattare i Taut Bato che in questa stagione migrano dalle caverne (dove vivono durante la stagione dei monsoni) alle capanne sul fondovalle vicino ai campi da coltivare o ai luoghi di caccia con trappole (baweg) e cerbottane. Il nucleo familiare si chiama ka-asawahang e costituisce un’unità di lavoro e di consumo. Nessuno sa con precisione da quanto tempo questo piccolo gruppo etnico di circa 100 persone vive qui: è certo che, nei millenni passati, uomini e animali si sono ripetutamente spostati sulla linea della catena Borneo-Palawan, approfittando dei ponti naturali formati dalle emersioni occasionali delle montagne dal mare.
Vivremo incontri straordinari, con uomini non abituati all’incontro del "bianco" e saremo accompagnati dai locali che ci permetteranno di "entrare" in modo non ostile dentro questa realtà umana non contagiata dal turismo che frequenta l’isola, dormendo in compagnia dei suoni che la foresta ci offrirà. Arrivati a Rio Tuba (estremità sudorientale), con barche di pescatori punteremo sulle isole che si raggruppano intorno a Balabac. Un mare di straordinaria bellezza, ricco di fondali corallini, e ancora villaggi. Ma questa volta è un mondo diverso, quello dei pescatori influenzati dall’Islam (qui chiamati moros), e scopriremo ancora i resti della colonizzazione spagnola o le grotte dei pirati. Qualche bagno ci permetterà di chiudere al meglio e in relax la nostra avventura, prima di tornare con i mezzi locali a Puerto Princesa. Poi a Manila e il volo per l’Italia.
Da un'idea di Claudio Jungg
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ultimo aggiornamento 20/10/2021