Nella città dei morti
Ragazzi seduti
Su una stuoia
Recitano
Versetti del Corano.
Scendo dal bus
Come un egiziano,
entro nel vicolo
avvolto nella polvere;
mi spoglio
delle mie vesti
e mi sento
caldamente arabo.
Attraverso le tombe
Tra gli sguardi profondi
Dei mercanti,
veli di donna
coprono volti
all'improvviso.
Affondo ansie
E insicurezze
Nei colori
Del mercato,
nel giallo vivo
dello zafferano,
nel lampadario blu
di un’immensa stanza
dove all’improvviso
mi scopro
stupito.
Dimentico il tempo
E la paura,
Nella città dei morti
Un velo di fascino
M’avvolge
Come un fantasma.
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1998 - 2024 Marco Cavallini
ultimo aggiornamento 19/10/2021