Un mattino alla frontiera
Sotto i vulcani del Ruanda
Abbiamo visto donne del Congo
Nella sottile nebbia
Attendere impaurite
Che un soldato
Alzasse una sbarra.
Hanno passato l’oscurità
Sotto immense stelle africane
Distese in giacigli polverosi
Al sicuro da Kalashnikov
E macheti
Versando lacrime di paura.
Pelle d’ebano,
calabasse in testa,
a piedi scalzi
passavano
vestite di giallo ambra,
verde foresta,
rosso sangue
e ritornavano
alle loro case di fango
dove hanno sepolto
desideri e speranze.
Un raggio di velluto
Illuminava
Il loro cammino,
una ragazza si fermò,
asciugò la fronte di rugiada
con la piccola mano
e con la dignità
di uno sguardo sembrò dirmi:
"Apri i tuoi occhi
e guarda dentro i miei:
Riesci forse
A vedere un sogno?"
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1998 - 2023 Marco Cavallini
ultimo aggiornamento 19/10/2021