Luccica il lago,
la città è magica
l'immenso palazzo bianco
si staglia
nell'azzurro del cielo,
brilla nel verde
delle montagne,
sfugge alla fantasia
per donare alla realtà
l'emozione del momento.
Il nostro riksciò
sfreccia nella città
del Sole levante,
siamo in due
a lanciare lo sguardo
in avanti
mentre sfioriamo
un muro scalcinato,
mentre penetriamo
profondamente
nel mercato delle spezie,
mentre affondiamo
tra mille sari.
Nel quartiere dei gioielli
Ci fermiamo.
Il mio amico indiano
Sposta una tenda.
Ci sediamo.
Gocce di sudore,
profumo d'incenso
Il vecchio argentiere,
dalla lunga barba,
occhiali come Gandhi
e occhi profondi e riflessivi
estrae dalle tasche
mazzi di rupie.
Un controllo rapido
Con la tensione
Che male s'accompagna
Al suono di un sitar.
Namascar!
Fugaci voliamo fuori
Dal bazar
Con il danaro
E i nostri timori
Ben celati.
Un bambino abbandona
per un attimo
il telaio
e ci guarda
Il tappeto può attendere.
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1998 - 2022 Marco Cavallini
ultimo aggiornamento 20/10/2021