29 agosto 2000:
Colazione naturalmente da Doña Carmen! Questo delizioso locale per la prima colazione è così semplice e bello.
E' rimasto sempre lo stesso dal 1998 quando ci venni per la prima volta. Ascolto la musica di Cuba, Omara Portuondo è
la voce che mi fa abbandonare e dimenticare che fra un po' dovrò tornare. Riesco ad aggiornare questo diario dopo cinque
giorni e penso a ciò che ho visto finora e a ciò che vedrò da oggi fino al 7 settembre. Ho preso
l'impegno di ritrovarmi con Marta e Marco a Mahahual che gi ho consigliato, visto che dopo Tikal rientreranno in Messico da
sud (Chetumal).
[Le cabanas Marinero, rispetto alle cabanas in cui sto io dell'"Aldea Marinero" sono appena più
moderne, in cemento, ma meno rustiche e caratteristiche; costano poco di meno, 25 pesos a persona; per trovarle sono subito
dopo l'Aldea marinero a destra scendendo in spiaggia, quelle con il bar palapa proprio in spiaggia].
Stasera forse
mangerò in paese sulla segunda norte in un comedor economico "Soltequita" dove sono già stato nel 1999
mangiando molto bene. Ormai penso di conoscere abbastanza bene playa Marinero, domani andrò a Playa Angelito o a
playa Manzanillo che sono dietro il promontorio con il faro. Si possono raggiungere queste spiagge a piedi in un'ora di
cammino. E poi c'è sempre playa Zicatela uno dei posti migliori al mondo per il surf! Proprio al bar palapa delle
cabanas Marinero conosco due ragazze austriache, Nicola e Manuela, che stanno proprio nelle cabanas Marinero. Conoscendoci
pensiamo di uscire assieme per cena, che vorrei portare proprio al "Soltequita". E così facciamo più tardi,
quando ci incamminiamo su fino in paese fino al comedor che trovo abbastanza facilmente (2a norte). Mangiamo tutti e tre un
buon pescado "blanquito" dalla carne delicata e saporita, con insalata pomodori e tortillas a solo 38pesos. Alla cerveza ci
penso io visto che il comedor non vende alcolici, esco e compero tre corona al bar vicino: no hay problema! Nicola però
ha un po' di mal di pancia e alla fine prenderà un thè di manzanilla con bicarbonato. Siamo d'accordo di
incontrarci domattina per andare al mercato.
30 agosto 2000:
Oggi è in programma la visita al mercato di Puerto Escondido. Prima però passiamo tutti e tre da Dona Carmen
per la colazioni; deliziosi i suoi rollos ripieni al jamon y queso, espinaca y queso y atun, mango, ecc. (6 pesos). Con Nicola
e Manuela andiamo su in paese a nord rispetto al crucero, ma prima acquistiamo il biglietto dell'autobus che parte domattina
per San Cristobal de Las Casas; Nicola e Manuela scenderanno a Tuxtla Gutierrez mentre io a San Cristobal (prezzo di 239 pesos,
con partenza alle 8.45 per 14 ore di viaggio!!). Dal terminal andiamo poi su arriba fino alla ottava norte dove inizia il
mercato; ci sono comedores oltre alle solite bacarelle ortofrutticole, della carne, pesce, ecc. C'è anche una parte
per l'artigianato ma non così fornita. Ci sono mango, papayas, pinas, manzanas, sandias, melones, chiles, pimienta,
aguacates, zanahorias, ensalada, uva, fichi d'India, queso, frijoles, ecc. Io mi compro un paio di pantaloni leggeri e chili
in polvere, mentre le due amiche si decidono alla fine per l'acquisto di due belle amache doppie di cotone per 180 pesos.
Torniamo indietro dopo il curioso giro al mercato che è stato tutto sommato interessante. Passo il pomeriggio fra la
spiaggia e la mia amaca in tutta tranquillità: very relaxed atmosphere!!
A proposito di amaca, qui a Puerto
acquisto anch'io un amaca per una persona (singola) viola di nylon (più resistente ma meno comoda dell'algodon) per
130 pesos; però è un po' piccola e non la consiglio se si vuole dormire bene .... ma è ottima per
riposarsi!! A cena vado da "Ugo" in compagnia di due italiani di Milano che ho conosciuto sull'autobus da San Cristobal a
Pochutla. Non sono così attratto dal ristorante ma sono in compagnia e allora per questa volta ... Io mi mangio un
huachinango fritto (62 pesos) che però non è il blanquito di ieri sera! Verso le 23 sono già a letto:
domani parto!
31 agosto 2000:
Alle 8.45 parte, con ritardo, il bus per Comitan, ma che ferma a Tuxtla e San Crtistobal de Las Casas. Lascio Puerto
Escondido che anche questa volta mi è piaciuta tanto, ci tornerò, ci tornerò!!
Dopo Huatulco,
Salina Cruz, Juchitan e Tehuantepec, ci fermiamo a mangiare qualcosa in un comedor sulla strada (barbacoa de res, 30 pesos).
Il tempo peggiora e inizia a piovere, e pensare che abbiamo lasciato Puerto Escondido in una magnifica giornata di sole! Ci
stiamo dirigendo verso la regione del Chiapas lasciando quella di Oaxaca. A Tuxtla Gutierrez saluto le due ragazze austriache
mentre io arrivo a San Cristobal de Las Casas alle 23.20. Torno alla "Posadita" a piedi dove mi sistemo ancora alla camera
num.10 (50 pesos).
1 settembre 2000:
Non resto a San Cristobal, voglio andare al mare, ancora a Mahahual e poi stare gli ultimi giorni vicino a Cancun, penso a
Isla Mujeres. In mattinata vado quindi al terminal degli autobus per comprare il biglietto del bus che arriva a Chetumal nel
Quintana Roo. Il bus della "Altos" partirà alle 12.15 e costa 230 pesos. In attesa della partenza passeggio per il
paese, faccio colazione al bar "La Cubana" che raccomando perchè si mangia bene (huevos con chorizo, frijoles,
aguacate, tortillas, jugo a 14 pesos), è economico e la senora è molto simpatica (non è cubana però!).
Quando sono le 11.30 circa sono già in camera mia e con un taxi (12 pesos) arrivo al terminal in soli 5 minuti.
Sull'autobus conosco due ragazzi italiani di Padova, Gianluca e Alessandro, entusiasti del Messico. Le ore scivolano
velocemente e non ci accorgiamo nemmeno di aver già passato Ocosingo e poi Palenque! Proprio a Palenque salgono Marta
e Marco che avevo conosciuto a Mazunte. Con loro scenderò a Chetumal per proseguire insieme a Mahahual. Gianluca e
Alessandro invece continueranno fino a Tulum, ma sono d'accordo di incontrarci a Isla Mujeres per il 5 settembre. Dopo 8-9
ore circa siamo a Escarcega, mentre poco prima ci siamo fermati per la consueta sosta per la cena di mezzora. L'arrivo a
Chetumal è alle 24.20 dopo 12 ore di viaggio. Ci sono stati alcuni posti di blocco militari, con sommari e veloci
controlli. Il viaggio è stato piacevole, trascorso ancora più velocemente grazie ai discorsi fatti con gli
amici sul bus.
2 settembre 2000:
Al terminal dei bus di Chetumal, che è a circa tre chilometri dal centro, con Marco e Marta prendo un taxi (15 pesos)
che ci porta all'hotel Cristal. La camera che scegliamo doppia, vale 105 pesos con bagno mentre la singola con bagno e
letto matrimoniale costa 80 pesos. Non è il massimo come sistemazione ma a quell'ora non potevano fare tante storie e
ce lo siamo fatti andar bene. Non dormo molto e alla fine decido che mi sveglierò per le 5.30 per poter prendere il
primo bus che va a Mahahual delle 6.00 (l'altro parte alle 15.15: Sociedad Cooperativa Operadores del Caribe)(32pesos).
Marco e Marta arriveranno più tardi. Il bus ha come destinazione finale Xcalak e il biglietto intero costa 42 pesos.
Anche questa volta, sul bus di segunda classe, faccio conoscenza con una viaggiatrice svizzera, Mascia di Basiela che sta
viaggiando sola in Messico da due settimane ormai. Gli chiedo: "come mai vai a Xcalak?", lei mi risponde con il sorriso
sulle labbra "Why not?" Già, perchè no, perchè non scegliere luoghi meno turistici ma forse più
autentici e interessanti? Mi fa leggere sulla sua guida Lonely la sezione dedicata a Xcalak che viene descritta come un
villaggio di pescatori e nulla più, con poche possibilità di alloggio. Anch'io sono curioso, non sarei mai
venuto a conoscenza di Mahahual se non lo fossi e non è detto che scenderò fino a Xcalak. Alle 9.15 arrivo a
Mahahual e il tempo sembra mettersi al meglio perchè a Chetumal sono partito che le nuvole coprivano il cielo. Mi
congedo con Mascia, lasciandogli il mio indirizzo web. Mahahual, finalmente, che paradiso!!
Sono contento di stare qua,
essere tornato dopo alcuni giorni massacranti con viaggi incredibilmente lunghi in bus e molta stanchezza addosso. Ma qui
starò in pace, mi riposerò benissimo e mi ricaricherò di tutte le energie perse. Alle cabanas Coco-Ha
ritrovo Beatriz la proprietaria delle cinque cabanas. Si ricorda di me e di Gino e Giancarlo e parliamo un po' del nostro
viaggio davanti a un caffè; sembra che sia passata un'eternità!! Beatriz mi dice che a Mahahual esiste il
progetto già iniziato di portare l'elettricità, e si sta completando la costruzione di un nuovo molo per navi
da crociera; insomma questo posto non sarà più come prima e con i vantaggi della corrente elettrica
arriveranno anche le note dolenti. Beatriz che la tranquillità sarà un ricordo! (però la sua lavadora
portata da Chetumal e che fa funzionare solo qualche volta grazie a un generatore molto molto debole, potrà
finalmente ripartire!!).
Mahahual cambierà, purtroppo credo in peggio, come tutti i posti che vengono "scoperti"
dal turismo, e anch'io sono responsabile di questo! La mia cabana (50 pesos) questa volta è quella senza letto ma con
l'attacco per l'amaca, visto che ora posso sfruttarla! Un tetto e pareti di legno e basta, pavimento di sabbia e un tavolino
con la preziosa candela! Ora è tempo para descansar, hamaca, palmas, el sole y el mar!! Quando alle 18.10 circa
arriva il bus da Chetumal vedo Marta e Marco che scendono, ma anche altre persone hanno scelto di fermarsi qui! C'è
anche un italiano che vive a Chetumal e che insegna lingue all'Università. Assieme andiamo al Coco-Ha, Marco e Marta
rimangono nella mia capanna, un po' stretti ma ci stiamo, le tre amache una vicina all'altra. In questo caso la signora ci
consente questo con il costo di 80 pesos, da dividere per tre. Parlando con un signore di Merida, mi spiega che è la
prima volta qui e che si aspettava questo posto migliore, l'acqua non è proprio caraibica. La sera mangiamo assieme
al ristorante con i tavolini di plastica. Caracol a la mantequilla, Marco si gusta la sua al mojo de ajo e Marta mangia il
pollo. Mangiamo bene spendendo poco (60 a testa con due cahuamas). E la serata viene "allietata" da due messicani borrachos,
albanil (muratori) che cantano a squarciagola struggenti rancheras. Uno di loro è con le lacrime agli occhi, non so
se stia piangendo o è talmente ubriaco che ha gli occhi lucidi!! Le canzoni sono di Pedro Infante e Vicente Fernandez,
i loro "eroi"!! Ormai siamo hermanos de sangre!!
Dopo esserci congedati dai nostri "hermanos" canterini, torniamo al
Coco-Ha. La notte è angosciante!! I mosquitos popolano la nostra capanna ed è impossibile resistere, anche
vestiti non serve a niente! Non chiudiamo occhio per quasi tutta la notte, non ce la faccio più, un vero e proprio
inferno!! Non abbiamo la zanzariera e penso di scappare via!
3 settembre 2000:
E' mattina, la prima cosa che facciamo è quella di porre riparo contro i mosquitos e allora Marta e Marco cambiano
capanna prendendo quella con il letto e la zanzariera, mentre io mi faccio dare una mosquitera fatta apposta per l'amaca
(simile a un tubo alle estremità per far passare i cappi dell'amaca). La giornata scorre via riposando, dopo la
notte insonne non è che ci sono alternative!! Giochiamo, nuotiamo, parliamo, insomma stiamo benissimo qui a Mahahual,
tutto il giorno in boxer e piedi scalzi ovunque!! Con Marco entro in certe "pozze" d'acqua trasparentissima, e la
temperatura che misuro è di 33,9C!! La barriera che è a circa 250 metri protegge la riva e qui l'acqua è
più ferma, si riscalda molto! Il pomeriggio termina con panorami veramente propicali. Cena al solito "ristorante"
questa volta a mangiare pescado fritto. Ma ecco che di nuovo torna "Pedro Infante"!! Nooo, basta, speriamo che non inizi a
cantare!! E invece sì, ecco che attacca a cantare sempre a squarciagola le sue canzoni favorite, naturalmente
rancheras malinconiche e spezza cuori!! La notte questa volta dormo bene, grazie alla mosquitera che è essenziale
contro i terribili mosquitos.
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4 settembre 2000:
Oggi lasceremo Mahahual; io terminerò la vacanza a Isla Mujeres mentre Marta e Marco andranno a Tulum. L'autobus
questa volta è puntuale, e arriva alle 6.30! (l'altro è nel pomeriggio, verso le 15.30...se ben ricordo).
Accidenti, non pensavo che arrivasse giusto, lo aspettavo per le 7.00!!!
Dobbiamo correre, è qui fuori che aspetta proprio sulla strada! Beatriz prende tempo e "blocca" l'autista che
gentilmente ferma tutto. Io smonto l'amaca e alla rinfusa rifaccio lo zaino. Marco, mezzo addormentato fa lo stesso mentre
Marta è quasi pronta. Ok siamo pronti, ringraziamo di cuore Beatriz e l'autista che nel frattempo si era appisolato
sul volante, e partiamo!!! Il bus arriva al crucero a Los Limones alle 8.00 circa. Scendiamo e aspettiamo sulla strada il
bus per Cancun. Mangiamo anche buonissime focaccine che una signora prepara a una bancarella, come colazione sono perfette!
Siamo sul bus, a Tulum saluto Marco e Marta che scendono, li ringrazio di tutto!! Io continuo fino a Cancun. Una volta a
Cancun, con un bus pubblico arrivo a Puerto Juarez e in traghetto sono a isla Mujeres alle 15.30. Questa volta scelgo un
hotel più costoso e tranquillo per passare le ultime notti senza problemi. L'Hotel Osorio, camera 19 con due letti
grandi, bagno pulito, ventola, doccia a 150 pesos. Bello, tranquillo, centrale e soprattutto pulitissimo.
In spiaggia
incontro Valeria e Antonello di Roma che avevo conosciuto qua due settimane fa. E la sera incontro anche Gianluca e
Alessandro di Padova che erano sul mio autobus da San Cristobal a Chetumal e che sono stati a Tulum. Sono rimasti delusi
non di Tulum ma delle cabanas in cui stavano, "Santa Fè", 130 pesos per due persone con un letto e una candela, ma
il mare e la spiaggia sono fantastici! Mangiamo tutti assieme, con una coppia di Roma e una di Piacenza da Chen Huaye, che
consiglio (piatti tradizionali messicani, tacos, sopa de lima, enchilada, quesadillas, empanadas, frijoles, guacamole).
Io mangio una sopa de lima (18 pesos), pescado a la plancha (30 pesos) e due montejo (30 pesos).
5 settembre 2000:
Giornata di spiaggia e ozio totale!! Mi accorgo, non si può non rimanere indifferenti, che Isla si sta trasformando e
diventando sempre più affollata, non solo per i turisti di passaggio che arrivano da Cancun e poi tornano nel
pomeriggio. Isla è sempre più conosciuta e aumentano anno dopo anno le strutture ricettive. Ci sono molti
turisti, ma io non so perchè sto qua! In spiaggia sono con GianLuca, Alessandro e Valeria che sta aspettando
Antonello di ritorno da un'uscita in barca a pescare. Non pagate mai prima però perchè alla fine potrebbe
essere una fregatura! Antonello è rimasto deluso, arrabbiato perchè ha pagato 300 pesos subito ma non ha visto
neanche la canna da pesca!! Infine è riuscito a pescare solo un barracuda piccolo, facilmente e solo con lenza e amo!!
Passiamo la serata assieme in gruppo al Koko's Club dopo però che io, Gianluca e Alessandro mangiamo da "La Lomita".
Si mangia molto bene e con prezzi buoni: caracol a la mantequilla o al mojo de ajo più una scodella di frijoles in
brodo tortillas e contorno di riso, ensalada, tutto a 35 pesos! Il pescado frito (mero) costa 30 pesos mentre altri piatti
costano solo 25 pesos (pollo estofado e quello del dia) il pulpo è a 40 pesos (a la plancha, al mojo de ajo),
tostadas, panuchos y salbutes a 5 pesos, guacamole a 20 pesos, ma per la cerveza dovete pensarci voi!! Vicno c'è un
abarrotes dove trovate cerveza sol!
6 settembre 2000:
Brutta giornata senza sole, ma va bene così visto che con Alessandro e Gianluca ho in programma di fare il giro
completo dell'isola in bicicletta. Decidiamo di rischiare la pioggia e noleggiare le bici a un chiosco sulla strada vicino
al molo dei traghetti; prezzo 50 pesos per mountain bike (fino alle 18.00). Le biciclette sono decenti, i freni un po'
approssimativi e il cambio abbastanza precario, visto che già a pochi metri dal molo, dopo 300 metri e quando cambio
marcia mi scende subito la catena! Dopo aver lasciato il paese e il porticciolo, verso sud, ci si avvicina a una laguna che
colora di marrone. La zona è tranquilla e alla nostra sinistra c'è l'aeroporto non civile e la base militare.
La strada è asfaltata, ruvida e di tanto in tanto ci sono le solite "topes" dossi artificiali che servono a
rallentare l'andatura, e che agilmente superiamo. A volte ci sono piccole salite che ci impegnano un po', ma è
semplice e non fatichiamo molto. Veniamo spesso superati dalle macchine elettriche che portano fino a quattro passeggeri e
che vengono noleggiate ai turisti. Non c'è traffico, però la giornata di oggi ha spinto in molti a fare dei
giri per l'isola. Dopo aver passato una piccola laguna raggiungiamo un bivio. A sinistra si prosegue per il litorale su una
lingua di terra che sale verso nord, mentre proseguendo proseguendo dritti si scende a sud. Vediamo le entrate di playa
Paraiso e subito dopo di playa Lancheros dove ci fermiamo. Lasciate le bici all'entrata, vediamo la spiaggetta e camminando
sul piccolo pontile di legno scopriamo in acqua l'attrazione del posto: un ragazzo messicano con uno squalo (tiburon)
addormentato che per 20 pesos lascia accarezzare e toccare il suo "amico". A me sembra che il tiburon sia morto di sonno e
che non avrebbe la forza di fare neanche un graffio a chiunque, o è drogato oppure è sdentato!
A playa
Paraiso si può mangiare un buon pescado sui tavolini davanti al mare. Lasciata playa Paraiso continuiamo verso sud,
la giornata è ideale per pedalare anche se quando esce il sole la pelle brucia! Continuiamo ancora e raggiungiamo un
piccolo paesino o Colonia Salinas con qualche ristorante semplice e abarrotes; forse è qui che la maggior parte degli
abitanti dell'isola vive. Come al solito il paesino è strutturato a scacchiera e non ha nessuna attrazione
particolare. Ancora avanti verso la punta meridionale, e la strada si impenna, ormai siamo quasi arrivati fino in fondo! Ma
prima del faro c'è il sito spettacolare di "El Garrafon". Dalla strada, alta, il panorama verso Cancun è
incredibile, in basso il mare è splendido di colore turchese, celeste, acquamarina, eccezionale!! El Garrafon è
una specie di parco con diverse attrazioni e strutture, l'entrata costa 10USD e si può sfruttare del ristorante,
della spiaggia, di un circuito in acqua per lo snorkeling, kayacs e di altri itinerari. Ci sono sdraio e amache a
disposizione dei visitatori. Non ci fermiamo qui, proseguiamo oltre dopo aver fatto le ovvie fotografie. Ora la strada che
rimane è poca e quasi subito vediamo l'entrata alla Punta Sur, dove la strada è sterrata e rimangono i resti
del piccolo tempio maya di Ixchel. Prima di raggiungere la punta sur saliamo sul faro. La vista da lassù è
bella anche perchè il gioco di colori del mare, del cielo e delle grosse nuvole che si avvicinano è molto
particolare. La costa a est dell'isola è più selvaggia e rocciosa, con impervi dirupi e con il mare che
sbatte più forte rispetto al lato occidentale. Dopo il faro, a piedi, arriviamo fino all'estremità sud dell'isola,
dove ci sono le rovine del tempio di Ixchel. Oltrepassandolo e seguendo un sentiero che scende fino al mare, siamo
desiderosi di fare un tuffo in questo splendido mare azzurro. Io e Alessandro saltiamo dentro con un tuffo ma subito dopo
veniamo richiamati da un vigilantes messicano di guardia e che controlla il sito. Qui è pericoloso nuotare ci spiega
e allora usciamo senza dire niente. Qui a sud il vento è più forte e, bagnati, veniamo spolverati di sabbia!
Lasciamo il faro e proseguiamo in bicicletta, questa volta lungo la strada a est dell'isola. Passiamo per alcune frazioni e
piccoli borghi (Colonia La Gloria e Colonia Miraflores) con capanne fatte di lamiere e dove vivono molte persone dell'isola.
Forse perchè qui è meglio, lontano dai turisti e dal rumore, via dall'esaltazione del superfluo e di tutto ciò che
è falso. Qui sembra di stare su un'altra isola, e per fortuna lo vengo a sapere! Ci fermiamo in un abarrote
(alimentari) e compriamo da bere. Abbiamo anche fame però e chiedo se hanno del queso; il ragazzo mi fa assaggiare
alcuni tipi del loro queso locale, tra i quali il manchego e un altro più salato; dopo esserci saziati con i nostri
panini ripartiamo. Ci ricordiamo che all'andata avevamo saltato la visita alla riserva ecologica di salvaguardia delle
tartarughe che si trova su una stretta penisola sul lato ovest. E allora torniamo verso ovest tagliando in due l'isola e
prendendo per playa Paraiso e subito dopo la riserva o Tortugranja. Lasciamo le bici all'entrata ed entriamo per 10 pesos
per vedere il "programma di conservazione della tartaruga marina ". All'esterno ci sono diverse vasche in cui crescono le
tartarughe, da quelle più piccole appena nate a quelle più grandi e adulte. Ce ne sono soprattutto di tre
specie: Carey (caretta), Blanca e Cahuama (a fiasca) più grandi e con diverse variazioni di colore. In mare,
delimitate da recinti, nuotano enormi tartarughe molto vecchie e pesanti fino a più di 150 kg.! Le ombre delle
tortugas sono impressionanti e quando con la testa escono dall'acqua di vedono meglio. Entriamo quindi a vedere l'acquario
dove ci sono pesci colorati, vasche con tartarughe bianche, granchi, ecc. E' tutto molto interessante e spiegato bene con
brevi didascalie; il posto è certamente meritevole di una visita e una piacevole sosta durante il giro dell'isola!
Proseguiamo con le nostre bici fino in fondo per la strada che va a nord lungo questa stretta penisola (a ovest rispetto
alla Laguna Makax) e che finisce a fondo cieco. Torniamo indietro sui nostri passi fino all'altezza di playa Lancheros per
continuare poi per la strada panoramica orientale con direzione nord. La strada è piacevole, facile e con il panorama
alla nostra destra meraviglioso; solo noi con le nostre bici, il mare del Caribe Mexicano e una sensazione indimenticabile!
La giornata è ideale, un po' di vento che rinfresca ... proprio un giorno perfetto, e dopotutto le biciclette si sono
comportate bene. Prima di consegnare le bici, siamo in anticipo rispetto alle 18.00, andiamo alla spiaggetta che troviamo
in paese, sulla punta nord est; una spiaggia piccola chiamata Playa del Secreto dove di solito non c'è mai nessuno,
ma con la sorveglianza di un "salvavida" per la pericolosità del mare che più avanti riserva correnti molto
forti. Si può fare il bagno ma con molta attenzione e non al largo perchè il mare qui è traditore!
Lasciamo infine le mountain bikes alle 17.30 contenti per la magnifica giornata lungo tutto l'isola che deve essere
assolutamente vista fino in fondo!! Vivamente raccomando di fare un giro così, al limite anche con le macchinine
elettriche tipo quelle che si usano nei campi da golf, perchè ci sono tante cose da vedere ma soprattutto si conosce
meglio "Isla"!! Per cena torniamo ancora una volta da "La Lomita" mangiando un pescado frito per 30 pesos e per le birre ci
pensiamo noi, come sempre!!
Il dopo cena è un po' triste, domattina partirò, lascerò Isla Mujeres, lascerò
il Messico, lascerò questo paradiso! L'atmosfera è strana, l'isola sembra diversa dal solito; i locali sono
semivuoti e non c'è molta gente in giro. Conosco così un altro aspetto, quello malinconico dell'isola!
Saluto Gianluca e Alessandro con cui ho passato dei bellissimi giorni qui a Isla!
7 settembre 2000:
Una volta in piedi, vado al molo a piedi per prendere il traghetto delle 8.00 (quello lento, la "Sultana del mar") prezzo
18 pesos, anche se io non li ho e la senorita mi fa pagare solo 13. Dopo circa quaranta minuti arrivo a Puerto Juarez.
Conosco nel frattempo una coppia di olandesi anche loro diretti all'aeropuerto di Cancun e che hanno lo stesso aereo
diretto a New York Newark delle 11.56. Assieme a loro prendiamo l'autobus pubblico per Cancun (3 pesos) che parte di fronte
al porto con direzione sud. Una volta in centro, nei pressi del terminal degli autobus scendiamo e, chiedendo in giro,
vengo a sapere che non esiste un servizio pubblico regolare per l'aeroporto ma ci sono solo alcuni bus riservati agli
impiegati. Allora trattiamo con un taxista che chide 30 pesos a testa; a me sembra un buon prezzo ed alla fine accettiamo
tutti quanti. Ci impiegheremo circa 25 minuti di strada trafficata per arrivare all'aeroporto di Cancun, che si trova a sud
della città, in direzione Playa del Carmen.
Ora è quasi finita, l'aria condizionata mi fa capire che
l'Europa è piu vicina dopo questo lungo viaggio che sembra sia durato un'eternità e che adesso che ho
terminato tutto di scrivere non sia ancora finito dentro di me!
Vi consiglio un giro nell'eccellente sito di Michele dove trovate le foto di questo viaggio e tante altre proposte interessanti: Viaggiare liberi
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1998 - 2022 Marco Cavallini
ultimo aggiornamento 19/10/2021