(terza parte)
Tredicesimo giorno: Isole Lofoten, mer. 07/08 (Å)
:
Devo dire che qui la sorpresa è senza fine ed oggi sono ancora più estasiata di
ieri. Abbiamo lasciato Henningsvær prima delle nove e siamo passati alle isole dell'arcipelago
che si trovano più a sud, innanzitutto VestvagØy, dove abbiamo trovato un'altra
spiaggia bianchissima (quella di Aukland, vicino a Utakleiv) in cui però non abbiamo
fatto sosta perché il sole faceva ancora un po' di fatica ad affacciarsi dalle nuvole,
poi FlakstadØy e infine MoskenesØy.
In quest'isola, la più meridionale delle Lofoten, abbiamo fatto non so quante soste a
fotografare e riprendere con la telecamera soprattutto ad HamnØy e a Reine. Siamo poi approdati
all'ultimo paesino, dal nome brevissimo, Å, che è però un autentico gioiello
con un'atmosfera da fine del mondo. E' tutto arroccato sugli scogli dove sono state costruite
numerose rorbuer che in larga parte compongono il locale ostello della gioventù. Noi
abbiamo preso alloggio in una rorbu privata, l'ultima del paese, gestita da una signora
gentilissima e molto simpatica che ci ha preso per pazzi quando ha appreso che venivamo
dall'Italia ed eravamo stati a NordKapp. Ci ha pure fatto lo sconto (300 NOK invece delle
previste 400, 40.70 Euro) per una suite reale dotata di quattro letti, salottino e pure un gran
televisore, che non credo comunque accenderemo visto che il tempo qua va goduto in altro modo e
di certo questa natura allo stato puro è il miglior programma televisivo possibile.
Se la Lapponia era il regno delle renne Å è il regno dei gabbiani che nidificano
indisturbati sui tetti delle rorbuer del centro e si accoccolano sugli scogli tutti intorno.
Sono una compagnia piuttosto rumorosa e dubito che stanotte riusciremo facilmente a prender
sonno ma questo è il loro mondo, siamo noi l'elemento di disturbo, quindi lasciamoli ai
loro gorgheggi che al termine di questa vacanza di certo anche loro apparterranno ai ricordi più
vivi e indimenticabili. Anche oggi Mario ha messo in funzione la sua nuova canna da pesca
ma come ieri di risultati non se ne sono visti e così stasera ci toglieremo la voglia
di pesce andandocelo a mangiare al ristorante (Brygga Restaurant, proprio davanti alla nostra
rorbu)... vi sapremo ridire.
P.S. Ho preso il carpaccio di carne di balena affumicata e devo dire che mi è
piaciuto molto a parte il colore che un po' ti disturba (è infatti una sorta di bresaola
nera!). Mario ha invece preso del pesce gatto (gustoso pure quello) e in tutto abbiamo speso
340 NOK... beh, più di 45 Euro per un antipasto (il mio) e il secondo di Mario, ma una volta
ogni tanto ce lo possiamo concedere o no un piccolo lusso?
P.S. Ah, dimenticavo di dire che oltre a incontrare continuamente i motociclisti italiani
conosciuti a CapoNord oggi abbiamo pure rivisto un italiano con un'auto targata Gorizia che
avevamo superato in autostrada dopo Stoccolma, il quale ci ha pure raccontato di aver dormito
nel nostro stesso albergo a Skarsvåg la notte dopo la nostra partenza (aveva notato i nostri
nomi scritti nel registro presenze). Buffo no?
Quattordicesimo giorno: Å - Verdals0ra, gio. 08/08 (90 km da Trondheim)
:
Uh, che giornata intensa e lunghissima abbiamo avuto oggi, iniziata col suono della sveglia
alle 5,30 (avevamo il traghetto per Bodø un'ora più tardi) e finita in un campeggio a
90 km da Trondheim verso le otto di sera, quando siamo finalmente scesi di sella affamatissimi
e anche alquanto stanchi dopo ben 650 km percorsi quasi senza soste. Ma andiamo con ordine:
il traghetto per BodØ ci è costato 319 NOK (43.28 Euro) ma ci ha fatto risparmiare un
bel po' di chilometri e ci ha consentito di essere pronti alle 9,30 esatte per iniziare la
tappa del giorno, una tappa ripeto molto lunga che ci ha fatto attraversare il Nordland, terra
incontaminata e solitaria ricoperta di montagne e splendidi laghi di origine glaciale e
raggiungere il Trondelag. Della tappa di oggi che dire? Abbiamo nuovamente assistito dal vero a
quei mutamenti climatici e paesaggistici che tante volte ci erano stati ripetuti a scuola
nell'ora di geografia e quindi, mano a mano che scendevamo di latitudine e ci riavvicinavamo al
circolo polare per poi superarlo, vedevamo alzarsi la temperatura e passavamo gradualmente da
un paesaggio privo di arbusti costituito soltanto da muschi, rocce, ghiacciai e piccoli
laghetti, alle verdi e imponenti foreste di conifere che facevano da pittoresca cornice a
immensi laghi dalle acque trasparenti che riflettevano tutto ciò che vi si affacciava, e non per
ultimo un cielo azzurrissimo, creando splendidi giochi di doppi paesaggi. Questo passaggio era
anche scandito dal mutamento degli animali raffigurati nei cartelli stradali con avviso di
possibile attraversamento: dalle renne alle alci, alle pecore ed infine alle mucche... Peccato
non averli fotografati tutti!
Abbiamo ripassato il circolo polare artico verso mezzogiorno (anche qua imponente mausoleo nel
deserto per la vendita di costosissimi souvenir) con una temperatura attorno ai 25° e una gran
voglia di spingerci il più possibile verso Trondheim. Siamo stati di parola e ci siamo
fermati a soli 90 Km dall'antica capitale norvegese. Solita hytte nel Soria Moria Camping di
VerdalsØra dove abbiamo conosciuto una coppia di motociclisti italiani che avendo fatto il giro
al contrario ci hanno dato delle dritte su cosa vedere prima di scendere a Bergen. Ci hanno pure
offerto un caffè visto che avevano la moka (il primo vero caffè italiano dopo due
settimane) e siamo stati in chiacchiera fin verso le 23, tardissimo per le nostre abitudini
scandinave!
Quindicesimo giorno: Verdals0ra - Trondheim - Lesja, ven. 09/08
:
Anche stamani verso le 9,30 eravamo pronti per la partenza e ci siamo fatti tranquillamente i
90 km che ci separavano da TRONDHEIM, città graziosa e dalle dimensioni ridotte
(l'abbiamo visitata in mezza giornata). Splendida soprattutto la cattedrale (Nidarosdomkirke),
con un interno gotico bellissimo, dove abbiamo pure avuto modo di assistere ad un breve concerto
d'organo. Siamo anche saliti sulla torre dell'edificio e dopo 172 scalini ripidissimi abbiamo
avuto la consolazione di ammirare l'intera città dall'alto. Ah, proprio dentro la
cattedrale abbiamo rincontrato il tipo di Gorizia e quando stavamo parcheggiando una coppia di
centauri veronesi con il quali avevamo traghettato alle Lofoten. Il mondo è veramente
piccolo o meglio, chi scende da CapoNord fa poi le stesse medesime tappe.
Lasciato Trondheim abbiamo fatto oltre 200 km a velocità anche assai sostenuta avendo
davanti automobili che ci facevano da apripista (prima di fermare noi la malefica polizia
avrebbe dovuto fermare loro!). A DombÅs abbiamo fatto spesa e per la prima volta ci siamo
concessi qualcosa di meglio dei soliti panini: insalata e tranci di salmone da grigliare su
quei barbecue usa e getta che non avevamo mai visto fuori della Norvegia (e che consiglio
vivamente a chi, senza volersi far spennare al ristorante, vuole trattare bene il proprio
stomaco). Ci siamo poi fermati in un camping di campagna a Lesja, abbiamo preso una
economicissima hytte, stavolta addirittura per 220 NOK (29.85 Euro), e dopo una doccia
rigenerante ci siamo preparati la nostra luculliana cenetta.
Sedicesimo giorno: Lesja - Gereingerfjord - Loen, sab. 10/08 (Nordfjord)
:
Abbiamo fatto oggi una tappa che mi ha mostrato per la prima volta ciò che nel mio
immaginario era la vera immagine della Norvegia, ovvero uno stretto fiordo blu smeraldo
incuneato tra alte montagne ricche di cascate, questo è stato il Gereinger Fjord, uno
spettacolo da sogno, ma partiamo con ordine perché lo spettacolo non è stato solo
Gereinger ma anche il prima e il dopo.
Lasciato il campeggio abbiamo continuato la strada per Åndalsnes. Per la via eccoci le prime
piacevoli sorprese nella forma di strette cascate che scendevano rapide dai due lati della
vallata e poi i maestosi Trollveggen, i picchi dei Troll, la parete a strapiombo più
alta d'Europa (1300 m). Prima di Åndalsnes abbiamo imboccato la strada 63 e lì le
sorprese si sono avvicendate una dietro l'altra e senza quasi avere il tempo di placare
la meraviglia per l'una ci ritrovavamo immersi nello stupore per l'altra. La strada ha iniziato
a salire (pendenza del 15%) e abbiamo cominciato a percorrere i cosiddetti Trollstigen,
la Strada dei Troll, che con i suoi 11 tornanti a gomito è praticamente avvitata al
fianco del monte e adornata da splendide cascate come la Stigfossen, che per ben 180 m precipita
a valle. L'ultimo tornante ci ha fatto approdare all'altopiano Stigrøra dove abbiamo sostato
per ammirare la Strada dei Troll in tutta la sua interezza. Siamo poi ripartiti per il tratto
della 63 che prende il nome di "strada delle aquile", che ci ha offerto dall'alto un primo
supremo scorcio sul Gereinger Fjord, magnifico! Peccato che il tempo si fosse un po'
rannuvolato e dunque i colori non riuscissero ad esprimersi nel loro massimo splendore.
Da Gereinger siamo ancora risaliti verso il Dalsnibba con davanti lo spettacolo dello
Jostalbreen, il ghiacciaio più esteso d'Europa e poi giù per per una serie di
lunghi tunnel fino a Stryn nel Nordfjord. Le nostre intenzioni erano di immetterci sulla E39 e
spingerci fino a Førde per essere così già piuttosto avanti l'indomani nel
raggiungimento di Bergen, ma a Loen Mario ha visto un campeggio sul fiordo e ha molto
democraticamente deciso che la tappa di oggi doveva terminare con una bella pescata. Per
la cronaca di pesci non se ne è poi vista manco l'ombra ma ormai la decisione era presa
e le decisioni del capo non vanno mai contestate.
Diciassettesimo giorno: Loen - Bergen, dom. 11/08
:
Il tempo oggi non era granchè quindi abbiamo deciso di raggiungere Bergen seguendo la
strada meno panoramica ma più breve, dunque da Loen Byrkjelo, FØrde, Lavik (dove abbiamo
traghettato su Oppedal e rincontrato i quattro tedeschi che da due giorni battono le nostre
stesse strade) e di lì ancora E39 fino a Bergen (con gli ultimi 70 km sotto la pioggia).
A Bergen siamo subito arrivati all'ufficio del turismo per cercare una camera: quasi tutta la
città era esaurita (o quanto meno tutte le alternative più economiche
dell'albergo) ma abbiamo trovato una doppia a un chilometro e mezzo dal centro per 820 NOK
(111.26 Euro). La fatica maggiore è stata però quella di arrivare all'albergo
perché ciò che sulla carta pareva una cavolata in realtà si è
rivelata una impresa ardua: dopo aver trovato la via (Sandviksveien) ci siamo accorti
che questa terminava prima del numero civico che noi cercavamo, morale della favola abbiamo
percorso non so quanti chilometri e addirittura preso due lunghissimi tunnel che ci hanno
riportato fuori dalla città (per fortuna di domenica non si paga il pedaggio d'ingresso),
abbiamo smoccolato in non so quante lingue, chiesto ad abitanti del luogo ancora meno
informati di noi, per poi scoprire che il continuo della via era proprio lì accanto,
dietro ad una siepe. Abbiamo posato le nostre cose in camera (veramente niente di bello) e poi
siamo rimontati in sella per raggiungere il centro e mangiarci qualcosa (erano le tre e mezzo
del pomeriggio!).
Siamo finiti al mercato del pesce, sul Torget, in pieno centro, che è uno spettacolo per
gli occhi ed il palato: ci sono un sacco di bancarelle dove lavorano per lo più giovani
provenienti da tutto il mondo (così tra i banchi del pesce si parlano un po' tutte le
lingue) che ti offrono pesce fresco, in scatola o anche pronto per essere mangiato nella forma
di panini imbottiti di gamberetti e salmone, granchi scottati, zuppa di pesce, carne di balena
affumicata e chi più ne ha più ne metta. Totalmente affascinati da questa folla
di gioventù frizzante con tanta voglia di lavorare, e anche di molto affamati, ci
siamo gettati su due panini al salmone (scoprendo che il salmone era più che altro di
figura!), ci siamo bevuti una zuppa di pesce e poi siamo stati accalappiati da un ragazzo
fiorentino di mamma norvegese che ci ha fatto assaggiare degli ottimi gamberetti che
abbiamo dunque acquistato e che ci siamo sgusciati e sbarbati proprio davanti alla
bancarella... una vera delizia!
Abbiamo poi visitato il Bryggen, l'antico quartiere dei mercanti tedeschi, formato da una
schiera di casettine di legno colorate, purtroppo non originali visto che quelle le hanno
distrutte gli incendi, e abbiamo iniziato ad entrare e uscire dai negozi di souvenir per
acquistare un nuovo troll da portare in patria a far compagnia agli altri in nostro possesso.
Stanchi morti (non lo nascondo, io soprattutto) abbiamo preso la funicolare sulla Fløyfjellet,
la collina che domina la città, un vero spettacolo anche senza sole. Rientrati alla
base abbiamo visto i ragazzi di Bologna che ci aspettavano alla moto, ci siamo fermati un po'
in chiacchiera e poi siamo andati a farci una pizza da Peppe's Pizza. Ebbene, non lo consiglio
veramente a nessuno perché per una pizza in due condita con il ketchup abbiamo
speso ben 153 NOK (20.75 Euro)!
Diciottesimo giorno: Bergen - Honef0ss, lun. 12/08 (50Km da Oslo)
:
E' stata la nostra prima giornata quasi totalmente bagnata. Ci siamo svegliati in albergo col
rumore della pioggia (e non è stato certo un gradito buongiorno) ma quando siamo tornati
in centro a fare gli ultimi giri (e le ultime foto prima di lasciare la città) di
pioggia non ne abbiamo più beccata anzi, il tempo pareva essersi decisamente rimesso,
sottolineo però il pareva perché come abbiamo lasciato Bergen (altra impresa
ardua perché immancabilmente sbagliavamo strada, immancabilmente ci ritrovavamo dentro
la città per rimediare all'errore e per una volta abbiamo addirittura dovuto ripagare
il pedaggio d'ingresso di 10 NOK) siamo stati inseguiti da enormi nuvoloni neri che hanno pure
iniziato a scaricare una pioggia non sempre fortissima ma quasi sempre continua dalle due del
pomeriggio alle sette e mezzo di sera, quando ci siamo fermati in un campeggio a HonefØss,
una cinquantina di chilometri da Oslo. Insomma, non male, ma c'è da dire che sino ad
oggi ci aveva quasi sempre scortato il sole, che per un viaggio in Scandinavia altro non è
che un graditissimo ma non molto diffuso optional.
Nella hytte di stasera abbiamo ripetuto l'esperienza del grigliato di pesce e poi abbiamo
trascorso il nostro tempo ad asciugare col phon gli indumenti bagnati, visto che il
riscaldamento c'era ma era fuori servizio.
Diciannovesimo giorno: Honef0ss - Oslo - Hirtshals, mar. 13/08
:
Eccoci dunque giungere oggi all'ultima delle capitali scandinave che ci eravamo preposti di
visitare. Dulcis in fundo si dice, ma nel nostro caso il detto non si addice perché Oslo
è la città delle tre che meno ci è piaciuta. Oddio, non che non sia brutta,
ma siamo arrivati alle dieci e un quarto del mattino, alle sette e mezzo di sera abbiamo preso
il traghetto per la Danimarca e il tempo a nostra disposizione è stato più che
sufficiente per vedere tutto ciò che meritava di esser visto.
Anche Oslo ha la sua via pedonale e commerciale (la Karl Johans Gata), che è però
molto più breve dello Storget di Copenhagen o delle ancor più numerose aree
pedonali di Stoccolma, ha il suo castello vigilato da guardie reali, la sua cattedrale,
assai semplice all'esterno ma molto più sfarzosa all'interno, ha anche la sua buona
dose di discutibile accozzaglia tra stile antico e moderno (cosa che avevamo già
trovato a Stoccolma) e così ad esempio le costruzioni futuriste dei moli dell'Akker Brygge si trovano accanto alla Akerhus Festning in stile rinascimentale. Qualche pregio glielo dobbiamo però assegnare: è una città ricchissima di musei (noi abbiamo visitato quello di Eduard Munch e devo dire che la visione dal vero del celebre Grido mi ha veramente emozionata) e piena zeppa di parchi, cosa che dimostra l'importanza rivestita dalla natura nella mentalità norvegese.
Alle sette e trenta ci siamo imbarcati per la Danimarca (arriveremo a Hirtshals alle otto
domattina) con 1520 NOK in meno nel portafoglio (206.24 Euro) visto che siamo stati costretti a
prendere una cabina, ma forse è meglio così perché avendo la possibilità
di dormire tranquillamente domattina saremo in piena forma per tirare il più possibile
e arrivare il più lontano possibile. L'intenzione di Mario è quella di arrivare a
metà Germania, ma credo abbia un po' esagerato... Per adesso buonanotte che ci siamo
già coricati in cabina dopo esserci giocati alla slot machine gli ultimi NOK in nostro
possesso... inutile dire che li abbiamo persi.
P.S. una nota di demerito per la Color Line con la quale stiamo traghettando: credo sia
l'unica compagnia marittima che non dia alcuna priorità alle moto nelle operazioni
di imbarco (e quindi anche di sbarco): siamo infatti stati gli ultimi a salire assieme ad un
ciclista e così domattina alla ripartenza ci dovremo pure sorbire tutti i gas di
scarico delle decine di tir parcheggiati davanti a noi... Scandaloso!!!!!
Ventesimo giorno: Hirtshals - Gera, mer. 14/08
:
Alle sei in punto una dolce vocettina è uscita dall'altoparlante in cabina per darci
il buongiorno e annunciarci che di lì a poco sarebbero riaperti il ristorante per le
colazioni e il Tax Free Shop per gli ultimi acquisti, ma noi ci siamo rigirati dall'altra parte
che per la colazione avevamo il nostro ormai affezionatissimo yogurt con muesli Go Morgen mentre
di corone da spendere non ne avevamo più neanche l'ombra.
Poco prima dello sbarco siamo scesi nel garage e un camionista danese ci ha detto che
nella notte un uomo si è gettato in mare dal ponte superiore, la nave si è
fermata ed è dovuto intervenire un elicottero dalla Danimarca per recuperare il corpo...
noi chiaramente nella nostra economicissima cabina in fondo al mare (eravamo addirittura due
piani sotto al garage!) non ci siamo accorti di nulla e abbiamo dormito come sassi.
Sull'accaduto possiamo soltanto dire che il ciclista che si era imbarcato con noi non è
mai sceso a riprendersi la bici ed essa è rimasta lì ad aspettarlo inutilmente
almeno fino a che anche noi (e siamo stati gli ultimi) abbiamo lasciato la nave... che
fosse stato lui il suicida?
In Danimarca abbiamo trovato un vento incredibile che ci ha creato non poche difficoltà
con lo scooter, soprattutto nei sorpassi, e che ci ha accompagnato fino nel nord della Germania.
Abbiamo fatto una bella tirata di circa mille chilometri e per la notte ci siamo fermati in
un motel a Gera, nella Selva Turingia, a circa 350 km da Monaco. Acceso il televisore in camera
(ed è stata la prima volta dopo Copenhagen) abbiamo anche capito il perché in
autostrada ci eravamo continuamente incrociati con colonne di ambulanze e mezzi di soccorso:
mentre noi ci godevamo un inaspettato sole norvegese il resto dell'Europa registrava piogge
record e la Moldova a Praga e l'Elba a Dresda erano straripate creando terribili emergenze.
Ventunesimo giorno: Gera - Gallicano, gio. 15/08
:
E così eccoci tornati a casa felicissimi, soddisfatti dell'impresa e neppure tanto
stanchi nonostante i 9800 km percorsi nelle ultime tre memorabili settimane. Oggi, come ieri
del resto, abbiamo soltanto macinato chilometri riducendo all'osso le soste e, partiti alle
otto del mattino, poco dopo l'una abbiamo varcato il Passo del Brennero che ci ha riportato in
Italia. Lì ci siamo fermati a mangiare nel primo autogrill con l'illusione che il solo
fatto che esso si trovasse in Italia lo rendesse un ristorante d'alta cucina... Così
non è stato e abbiamo mangiato una pasta di certo peggiore di quella cotta per i cani.
Alle cinque abbiamo lasciato l'autostrada a Campogalliano e abbiamo preso la curvosissima
strada verso il Passo Radici. Lì abbiamo trovato il fondo stradale molto bagnato,
segnale di un temporale passato da poco, evidentemente la fortuna con il tempo che ci ha
accompagnato praticamente per l'intero viaggio voleva farlo fino alla nostra ultima
destinazione ed in effetti neppure mezza goccia d'acqua si è riversata sopra di noi.
Poco dopo le sette eravamo a casa ... la vacanza stavolta era davvero finita.
Riepilogo di alcuni costi:
costo benzina = 639.02 Euro
Costo pernottamenti = 1140.14 Euro
Costo traghetti = 305.62 Euro
Pedaggi vari = 134.05 Euro
Totale = 2218.83 Euro
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ultimo aggiornamento 20/10/2021